Al via la I Conferenza regionale sulla Famiglia: disponibili programma e scheda d’iscrizione

Di seguito il comunicato con il programma completo e le modalità di iscrizione alla Conferenza regionale sulla famiglia, che si terrà in Fiera del Levante a Bari i prossimi 22 e 23 novembre. Si tratta della prima in Italia. È un percorso che parte da lontano quello che ha portato all’indizione, da parte della Regione Puglia, della prima Conferenza regionale sulla Famiglia, che si terrà i prossimi 22 e 23 novembre nel Padiglione 152 della Fiera del Levante di Bari. Esattamente un anno prima, infatti, il 24 novembre 2017, il Forum delle famiglie di Puglia, insieme a Cgil, Cisl e Uil, alle Commissioni di Pastorale Familiare e del Lavoro della Conferenza Episcopale pugliese, alla Federazione Medici di Medicina generale (Fimmg) di Bari e a oltre 40 associazioni, chiese a Giunta e Consiglio regionali di istituire un tavolo di lavoro per la costruzione del nuovo Piano di Politiche familiari. Dopo una serie di iniziative di sensibilizzazione, tra cui tre tavoli tematici itineranti, organizzati rispettivamente a Lecce, Bari e Tarantosu fisco, denatalità e lavoro, la politica locale ha finalmente risposto all’appello. Lo scorso luglio è stata approvata all’unanimità dal Consiglio regionale una mozione che ha ufficialmente impegnato l’Ente a tenere la Conferenza. Presentata dall’opposizione e con Nicola Marmo come primo firmatario, la mozione ha avuto approvazione bipartisan ed è stata accolta con entusiasmo dal governatore Michele Emiliano il quale, in un incontro preliminare con la presidente regionale del Forum Lodovica Carli, ha espresso il desiderio di presiedere personalmente la Conferenza. Quest’ultima è stata poi ufficialmente presentata a settembre durante l’ultima edizione della Fiera del Levante, a Bari, davanti al premier Giuseppe Conte e durante un evento ad hoc. Lo stesso Governatore l’ha definita «la discussione politica più importante della legislatura». “Le politiche a sostegno delle famiglie e la sfida della denatalità” sarà il tema portante della due giorni che vedrà, dopo le relazioni introduttive, quattro le macroaree di discussione: Il lavoro condizione fondamentale per la ripresa della natalità (coordinatore scientifico il professor Alessandro Rosina); Le famiglie: risorse sociali ed educative (coordinatrice scientifica la professoressa Loredana Perla); Proposte e prospettive per un fisco a sostegno delle famiglie (coordinatore scientifico il professor Vito Peragine); Famiglie e servizi di cura (coordinatore scientifico il professor Francesco Belletti). A questo link è disponibile il programma completo. Si tratta di un’occasione unica per costruire dal basso, a partire dai contributi dei singoli e delle associazioni, il futuro dei pugliesi. Si potranno esporre criticità e problemi legati ai vari aspetti della vita familiare, ma soprattutto proporre soluzioni e buone prassi. Il lavoro della Conferenza è infatti un primo fondamentale step del percorso partecipato (attraverso l’applicazione della Legge 13 luglio 2017, n. 28) che porterà alla redazione del Piano regionale per la Famiglia. Per partecipare a una o più sessioni di lavoro è necessario iscriversi cliccando su questo link. Saranno accettate massimo 70 iscrizioni per gruppo. Alle sessioni plenarie si potrà comunque partecipare, sempre previa iscrizione. Ufficio stampa – Forum delle associazioni familiari pugliesi Elena Albanese www.forumfamigliepuglia.org www.facebook.com/ForumFamigliaPuglia/ Cliccate qui per il programma della conferenza
La nostra vicinanza alle persone migranti presenti in Puglia

Laici: generatori di processi

Laici: generatori di processi” è il titolo del prossimo Consiglio regionale dell’Azione Cattolica di Puglia che vedrà coinvolti non solo le Presidenze diocesane, ma anche le equipe diocesane dell’Acr, dei Settori e dei Movimenti. I lavori saranno supportati dalla partecipazione della Commissione “osservatorio regionale” che ci aiuterà a riflettere e a generare processi, nei nostri territori, e in relazione ad alcune tematiche: legalità, lavoro, immigrazione, ambiente. QUI DI SEGUITO I LINK PER I MATERIALI CHE SARANNO UTILI PER LA RIFLESSIONE
OSSERVATORIO REGIONALE dell’Ac Puglia

Premessa Alla luce di quanto emerso nei precedenti trienni, discusso in particolare nell’ultimo Consiglio regionale elettivo di marzo e riportato nel documento finale, la Delegazione regionale e il Comitato Presidenti condividono l’idea di costituire una commissione di soci di Ac, che abbiano mostrato impegno e competenza a livello territoriale, con cui poter condividere la riflessione su alcune questioni tematiche regionali. Pertanto, si rende necessario chiarire il ruolo, i compiti, le finalità e il metodo di tale commissione, in modo tale che possano essere condivisi dalla Delegazione e dal Comitato Presidenti e nelle Associazioni diocesane. – RUOLO, COMPITI E FINALITÀ DELL’OSSERVATORIO La Commissione sarà formata da soci di Ac impegnati a livello territoriale e coordinata da un membro della Delegazione; essa svolgerà le sue funzioni in sintonia e sinergia con la Delegazione e il Comitato Presidenti. Un ruolo determinante al suo interno spetterà ai Movimenti di ambiente (interni ed esterni) a livello regionale e diocesano. La Commissione, senza connotarsi come una sovrastruttura né sostituirsi alla Delegazione e al Comitato Presidenti, sarà a servizio dell’Ac regionale e farà da supporto nel porre attenzione ed osservare questioni regionali rilevanti, fare sintesi su di esse elaborando una riflessione, che sarà poi l’oggetto dell’informazione e della condivisione con le Diocesi. La finalità della Commissione è di essere un “osservatorio” sul territorio regionale, per porre l’attenzione, riflettere, valutare e intervenire su questioni rilevanti sulle quali spesso vi è disinformazione e mettere in circolo materiali e documenti utili alla riflessione. In tal modo si potrà concretizzare la presenza vigile e attiva dell’Ac di Puglia nel territorio regionale. Le questioni tematiche di rilevanza regionale su cui riflettere e da approfondire potranno essere individuate e suggerite dalle Diocesi pugliesi e condivise con le altre Diocesi, che potranno contribuire con le loro osservazioni e riflessioni e nella divulgazione del lavoro svolto. Per perseguire i propri obiettivi, la Commissione si impegnerà a tessere legami con gli uffici pastorali regionali per poter diffondere le riflessioni e divulgare i documenti elaborati, in modo tale che le questioni tematiche possano essere prese in considerazione e affrontate in tutte le diocesi. La Commissione si impegnerà, inoltre, a fare rete con altre associazioni/movimenti e partecipare attivamente ai tavoli di lavoro regionali. – QUESTIONI TEMATICHE Saranno focalizzati di volta in volta i temi di forte interesse per il nostro territorio regionale, con particolare attenzione a: – acqua bene comune; – rispetto e salvaguardia dell’ambiente; – lavoro; – immigrati; – partecipazione e legalità; – METODO Il lavoro della Commissione punterà su: – declinare gli spunti offerti dall’Ac a livello nazionale e regionale, valutando di volta in volta le modalità operative idonee e decidendo se e/o come essere presenti ai tavoli di lavoro regionale; – essere da stimolo per le istituzioni pubbliche e dare input in termini di progettazione, per fare la politica che il Paese e il Papa ci chiedono, quella con la “P” maiuscola; – ricorrere a una dialettica che non sia di parte e poco condivisa, ma che tenda al dialogo costruttivo, rispecchiando il nostro stile associativo; – valorizzare lo stile della reciprocità e dell’interscambio tra le diocesi e il livello regionale, ricorrendo anche agli strumenti di comunicazione (mail, rete, altro…). Attraverso il lavoro condiviso con la Commissione dell’Osservatorio Regionale, l’Ac pugliese si impegna ad “esserci” nelle questioni tematiche attuali con equilibrio e maturità, mettendo al centro della riflessione e del dialogo la persona umana. Fonti richiamate, utili a sviluppare le questioni tematiche: Evangelii Gaudium, Laudato si’, la Settimana Sociale dei Cattolici Italiani svoltasi a Cagliari e i documenti associativi. AGGIORNAMENTO INCONTRO DELLA COMMISSIONE (18 NOVEMBRE 2017) Ai lavori dell’incontro del 18 novembre sono presenti il Delegato regionale e tutti i membri di Commissione al completo. Dopo un breve aggiornamento su quello che è il ruolo e il compito dell’osservatorio regionale, alcune riflessioni dei presenti arricchiscono ulteriormente quanto già condiviso dai Presidenti diocesani e dalla Delegazione regionale negli ultimi appuntamenti e fin qui elaborato. In particolare si evidenzia: – la positività dello strumento pensato per l’Ac pugliese e la disponibilità a offrire il proprio contributo; – l’importanza di leggere il territorio su alcune questioni tematiche particolarmente significative in questo periodo storico, come la questione dei migranti, della legalità (collaborazione maggiore con Libera regionale), della legge regionale di partecipazione; – che l’incontro-festa regionale sul 150° dell’Ac potrà essere l’occasione per elaborare in sinergia con la Delegazione e i Presidenti diocesani un messaggio da consegnare alla gente di Puglia; – l’importanza della presenza in Commissione dei Movimenti (Msac, Mlac, Mieac, Meic); – l’importanza di contattare e coinvolgere/aggiornare la Commissione regionale della Pastorale sociale e del lavoro. Successivamente, la Commissione si concentra sul metodo di lavoro e sulla comunicazione alle diocesi. Ci si impegna ad approfondire, magari con l’aiuto di esperti, la questione a livello regionale, a fare rete con eventuali Associazioni o Enti presenti ed operanti nel territorio, a mettere in circolo alcune buone prassi già sperimentate e attivate nelle diverse diocesi. Per cominciare, nella prima comunicazione ai Presidenti diocesani, la Commissione elaborerà una SCHEDA ZERO in cui: – si chiederà alle diocesi di segnalare nomi di aderenti con sicure competenze legate alle tematiche scelte, per invitarli a partecipare a nome dell’Associazione ad eventuali tavoli di lavoro, sia per aggiornare in merito la commissione e i presidenti che per offrire un qualificato contributo; – si presenterà una mappatura regionale delle questioni/emergenze, che le diocesi potranno a loro volta integrare e arricchire con la condivisione di alcune buone prassi locali, utili per avviare dei processi; – si offrirà alle diocesi una mappatura regionale di Enti e Associazioni, utile a fare rete. La Commissione si aggiorna dandosi appuntamento al 13 gennaio 2018, in occasione del Comitato Presidenti. La Delegazione regionale e il Comitato Presidenti
Consiglio Regionale elettivo 25-26 marzo 2017

10°G³+I³ = Bella storia! La tappa associativa che ci apprestiamo a vivere per i cammini assembleari è un tempo di: GRAZIA, GIOIA e GRATUITA’. GRAZIA, perchè nell’appartenenza alla comunità ecclesiale (a tutti i livelli), l’associazione suscita in chiave vocazionale i LAICI ad assumere in modo responsabile e corresponsabile un impegno per l’Azione Cattolica locale, a favore dei ragazzi, giovani, adulti e famiglie. GIOIA, perchè ogni cammino assembleare è una festa di comunità, in cui laici e sacerdoti riscoprono il valore del proprio impegno assunto, verificandolo e rilanciandolo per una vita associativa-ecclesiale rinnovata alla luce del Vangelo e in occasione della “Bella storia” associativa. GRATUITA’, perchè ogni servizio, impegno e responsabilità che i soci dell’Ac assumono, viene svolto nello stile semplice e senza la logica del “contraccambio” , così come il Maestro Gesù indica ai propri discepoli. E allora, veramente lo stile e la testimonianza del Responsabile ad ogni livello, sia: IRRADIANTE, INTERCETTANTE, INCISIVA. “Bella storia”… no?! Qui di seguito trovate tutto il materiale da scaricare utile per il consiglio ACR_Scheda iscriz Assemblea elett 25-26 marzo Info e indicazioni spostamenti Pass Auto Cons Reg 25-26 marzo 17 _1_ Scheda iscriz_PRESIDENZE_DIOC_25-26 marzo LETTERA_CONVOCAZIONE_PRESIDENZE_DIOC_25-26marzo LETTERA_ACR assemblea elettiva marzo
Donne operatrici di pace: per una cultura dell’incontro e del dialogo

Dal 19 al 23 ottobre p.v. a BARI, si terrà il 2° INCONTRO DONNE MEDIO ORIENTE E MEDITERRANEO Donne operatrici di pace per una cultura dell’incontro e del dialogo Scarica il programma dettagliato su:http://www.catholicactionforum.org/donnemo-mediterraneobar…/
Seminario. «Che scuola vogliamo?»
Un’occasione per mettere a fuoco e riflettere sulle principali scelte contenute nella proposta del Governo denominata “La buona scuola”, ancora in discussione al Parlamento: è l’obiettivo del seminario «Che scuola vogliamo?» promosso dall’Istituto “V. Bachelet” e dal Settore Giovani di Ac, venerdì 19 giugno, alle ore 16.00 presso la Domus Mariae (Roma, via Aurelia 481). Partecipano: Carmela Palumbo, Alessandro Pajno, Luisa Ribolzi, Anna Poggi, Gioele Anni, Elisabetta Brugé, Gian Candido De Martin. (È gradita conferma di partecipazione) leggi tutto Powered by WPeMatico
«Mai più la guerra, no a scontri di civiltà»
di Fabio Zavattaro – Non ci sono più i cartelli con la scritta campo minato all’uscita dall’aeroporto. Le case non sono più scheletri bruciati, con i segni dei colpi di granate, cannoni, raffiche di mitragliatrici. È la prima cosa che salta agli occhi arrivando a Sarajevo. Diciotto anni dopo il viaggio di Giovanni Paolo II, venti anni dalla fine della guerra, con la firma degli accordi di pace – stipulati tra il primo e il 21 novembre 1995 nella base Wright-Patterson dell’Air Force a Dayton, nello stato americano dell’Ohio – e del Protocollo di Parigi, 14 dicembre 1995, la città sembra aver quasi cancellato del tutto i segni di un conflitto costato almeno 12 mila morti e 56 mila feriti nell’assedio della città, durato 4 anni, il più lungo in epoca moderna. È finita la guerra ma ti senti subito dire che non è ancora pace. Sui muri dei palazzi ancora segni della guerra, come le “rose” sulle strade, piccoli avvallamenti segnati in rosso dove una bomba ha portato morte e sofferenza. Anche davanti la cattedrale, dove c’è la statua di Giovanni Paolo II, ricordo della visita compiuta il 12 e 13 aprile 1997. Se per Giovanni Paolo II Sarajevo era dramma, problema e sfida per l’Europa delle tante guerre, per di più una città e una nazione al centro di tutti i conflitti dal 1914 ad oggi – è a Sarajevo che scoppia la scintilla del primo conflitto mondiale, l’attentato all’arciduca Francesco Ferdinando del nazionalista serbo Gavrilo Princip – per Papa Francesco la città rappresenta il messaggio da offrire all’Europa di oggi, e al mondo: partire dalle periferie, dai luoghi segnati dalla sofferenza, per costruire un futuro di vera pace, aperto al dialogo tra culture, popoli e fedi diverse. Così non è un caso che Francesco incontrando i giovani – un Papa “scatenato” gli dirà in aereo davanti ai giornalisti padre Federico Lombardi – parli di loro come “fiori di primavera del dopoguerra”, invitandoli a fare la pace a lavorare per la pace. Il mondo non ha bisogno di “predicatori” ma di costruttori di pace, aveva detto all’omelia pronunciata nello stadio Kosevo. “Tutti sono capaci di proclamarla, anche in maniera ipocrita o addirittura menzognera”, ma fare la pace è opera della giustizia, “è un lavoro artigianale: richiede passione, pazienza, esperienza, tenacia”. All’aeroporto il Papa è accolto dal membro croato della presidenza tripartita della Bosnia Erzegovina – la presidenza della repubblica, con gli accordi di Dayton, è retta da tre persone in rappresentanza delle tre etnie, musulmana, serba e croata, che governano a rotazione per otto mesi – e dal cardinale Vinko Puljic; al palazzo presidenziale è il rappresentante serbo Mladan Ivanic a salutare Francesco, dicendo: “siamo il punto di unione e di divisione dell’Europa e dell’Asia, dell’Oriente e dell’Occidente; il luogo di incontro delle correnti spirituali che hanno avuto un forte influsso sullo spirito dell’Europa, il luogo delle diversità delle civiltà, degli influssi culturali e politici, dei grandi sconvolgimenti storici”. Dopo Tirana, un’altra periferia europea, e il Parlamento europeo di Strasburgo, la visita di Francesco a Sarajevo, il terzo viaggio in Europa, è occasione per inserirsi in questo crocevia di tensioni, culture, religioni e popoli diversi – la Gerusalemme europea, l’aveva chiamata Giovanni Paolo II – per guardare alle ferite ancora sanguinanti del conflitto, con una popolazione cattolica dimezzata in un quarto di secolo; per parlare di una pace che produce, nella comunità croata, sentimenti di ingiustizia; di una situazione economica difficilissima, con un alto tasso di disoccupazione soprattutto giovanile. Nei suoi discorsi, nella sua omelia, il Papa chiede di “costruire sempre nuovi ponti”, di scoprire “le ricchezze di ognuno” e di “guardare alle differenze come possibilità di crescita nel rispetto di tutti”. È parte integrante dell’Europa la Bosnia Erzegovina, dice ancora Francesco. Così come a Tirana, il Papa ricorda al vecchio continente che le nazioni che bussano alle porte dell’Unione devono essere accolte. Perché i successi e i drammi di queste nazioni “si inseriscono a pieno titolo nella storia dei successi e dei drammi europei” e sono un serio monito “a compiere ogni sforzo perché i processi di pace avviati diventino sempre più solidi e irreversibili”. È dunque necessario un percorso che “purifichi la memoria e dia speranza per l’avvenire”, per questo chiede Francesco di opporsi “alla barbarie di chi vorrebbe fare di ogni differenza l’occasione e il pretesto di violenze sempre più efferate”. No alle “urla fanatiche di odio” afferma ancora, mentre parla di effettiva uguaglianza di tutti i cittadini” e dice: il popolo che dimentica la memoria non ha futuro. No ancora a questa sorta di terza guerra mondiale combattuta a pezzi. Per Francesco si percepisce “un clima di guerra”, e c’è chi questo clima “vuole crearlo e fomentarlo deliberatamente, in particolare coloro che cercano lo scontro tra diverse culture e civiltà, e anche coloro che speculano sulle guerre per vendere armi”. La guerra, ricorda, “significa bambini, donne e anziani nei campi profughi; significa dislocamenti forzati; significa case, strade, fabbriche distrutte; significa soprattutto tante vite spezzate”. In realtà il cosiddetto nemico “ha il mio stesso volto, il mio stesso cuore, la mia stessa anima”. Tutto questo Sarajevo e la Bosnia lo sanno bene. Per questo ripete il grido: “mai più la guerra”. Ma è con i giovani che Francesco spinge di più sull’acceleratore, se così possiamo dire. La sua preoccupazione è che la generazione, la prima del dopoguerra – “fiori di primavera del dopoguerra” li chiama – non sia capace di voltare pagina e di costruire, nella pace, una convivenza tra realtà diverse. Così, lasciando da parte il testo scritto e rispondendo a braccio, come si dice, alle domande che gli sono rivolte, parla di valori veri, che preparano alla vita; di “fantasia che uccide l’anima” pensando ad alcuni programmi delle televisioni dove il messaggio è tutt’altro che positivo. Parla ancora di pace, da costruire assieme; di ideali. Giovani nei quali coglie gioia, amore; giovani che “vogliono andare avanti e non tornare alla distruzione, alle cose che ci fanno nemici gli uni gli altri”. In
Fiac. Un minuto per la pace
A un anno dall’incontro in Vaticano tra Papa Francesco, Shimon Peres e Mahmoud Abbas, un’iniziativa promossa dal Forum Internazionale di Azione Cattolica rilancia l’invocazione per la pace in tutto il mondo promuovendo per lunedì 8 giugno, alle ore 13, un minuto di sosta, silenzio e, per chi crede, di preghiera. Oltre all’Italia, adesioni sono giunte da tutto il mondo. Il servizio del Sir. leggi tutto Powered by WPeMatico
Ac. Custodi di un legame
di Monica Del Vecchio* – Le nuove proposte dell’Area della Promozione Ac nella linea del guardare per conoscere, impegnarsi, osare… Legame e sostegno alle realtà locali. Nasce inoltre What’s up?, la newsletter che i presidenti parrocchiali di Ac riceveranno con cadenza trimestrale. Uno strumento formativo e informativo che intende aiutare a creare e sostenere la consapevolezza dell’associazione e della sua vita ai diversi livelli e ridire l’Abc dell’Azione Cattolica senza retorica nel contesto ecclesiale di oggi. leggi tutto Powered by WPeMatico